L’imperfetto e il difettivo: riflessioni su donne e religione (cattolica)
Non c’è bisogno di fare grandi esegesi bibliche per rintracciare nel Cristianesimo (come in tutte le religioni monoteiste) tutti i segni dell’inferiorità della donna. Lo sappiamo tutti: noi donne siamo nate dalla costola di Adamo (a differenza dell’uomo che viene formato dall’argilla a immagine e somiglianza di dio), quindi siamo un’appendice inutile che ha fatto un sacco di danni mangiando la famosa mela. Tutte le sventure della terra sono colpa nostra. Questo hanno insegnato al popolo (donne e uomini) per migliaia di anni.
Insomma, da quando è l’uomo che produce il surplus “di capitale” che deve essere tramandato, guarda caso anche le divinità, che prima erano femminili (culto della grande madre terra, miti della fecondità ecc.) diventano maschili. E denigrano le donne. Per ottenere uno schiavo gli devi far credere di essere tale.
Per rimediare, il Cristianesimo ha poi inventato la Madonna, partoriente vergine (e primo utero in affitto). Maria rappresenta quindi l’altro caposaldo dell’immagine femminile cristiana: Eva e la Madonna, la puttana e la santa. Nel mezzo niente. La donna non è semplicemente una persona, è uno di questi due modelli, entrambi ovviamente falsi, come tutte le caricature.
- “La donna non è fatta a immagine e somiglianza di Dio. È nell’ordine della natura che le mogli servano i loro mariti ed i figli i loro genitori, e la giustizia di ciò risiede nel principio che gli inferiori servano i superiori… È la giustizia naturale che vuole che i meno capaci servano i più capaci. Questa giustizia diventa evidente nel rapporto tra gli schiavi ed i loro padroni, che eccellono in intelletto, ed eccellono in potere.” Sant’Agostino, padre della chiesa cristiana cattolica, Questioni sull’Eptateuco, Libro I, § 153.
- “Le donne siano soggette ai propri mariti come al signore, perché il marito è il capo della donna come Cristo è il capo della chiesa.“ San Paolo, Lettera agli Efesini
- “Dovere principale della moglie è provvedere al governo della casa in subordinazione al marito. All’uomo spetta l’ultima parola in tutte le questioni economiche e domestiche e la donna deve essere pronta all’obbedienza in tutte le cose: il suo posto è soprattutto in casa. Son da condannare gli sforzi di quelle femministe le cui pretese mirano ad un’ampia uguaglianza fra uomo e donna.” Papa Paolo VI
- “La donna è in rapporto con l’uomo come l’imperfetto ed il difettivo col perfetto. La donna è fisicamente e spiritualmente inferiore e la sua inferiorità risulta dall’elemento fisico, più precisamente dalla sua sovrabbondanza di umidità e dalla sua temperatura più bassa. Essa è addirittura un errore di natura, una sorta di maschio mutilato, sbagliato, mal riuscito.” San Tommaso d’Aquino, Summa Teologica
Questo è un brevissimo excursus sull’opinione della donna nel Cristianesimo, si potrebbe fare esattamente la stessa operazione con Corano e Torah, ma tralasciamo per limiti spazio-temporali.
La donna deve essere sottomessa all’uomo in tutto e per tutto, deve essere casta, deve fare figli a volontà, deve rinunciare a qualsiasi decisione sul proprio corpo (aborto, contraccezione), deve sacrificarsi in toto, come Maria, per marito e figli. Deve essere una bestia da fatica, insomma.
Roba vecchia, dirà qualcuno. Adesso è arrivato Bergoglio e la chiesa si è modernizzata. No. Il papa rivoluzionario è solo il gigantesco cartellone pubblicitario di un’istituzione putrida, che non ha modificato una virgola la dottrina misogina precedente. Ha detto no alle donne sacerdote, chiede di tutelare il posto di lavoro delle donne, ma solo in caso di maternità, si scaglia contro omosessuali, aborto e fantomatiche teorie gender, che altro non sono che una flebile proposta di educazione paritaria (all’acqua di rose). Far finta di cambiare tutto per non cambiare niente. E le pie donne che affollano i banchi delle chiese la domenica (perché si tratta in maggioranza di donne) ci credono.
L’oppressione della donna nella chiesa fa il paio con quella dell’uomo. La chiesa, anche se colloca l’uomo sopra la donna, colloca entrambi sotto il padrone. La chiesa infatti predica l’assoluta obbedienza alle autorità politiche ed economiche e punisce chi si ribella. Altro che attenzione agli ultimi, altro che parità, nella chiesa non c’è parità nemmeno per gli uomini, che sono e devono continuare a essere divisi tra ricchi e poveri. Ai poveri ovviamente lanciamo ogni tanto qualche elemosina.
La chiesa mira a mantenere lo status quo del capitalismo e lo fa esplicitamente, con buona pace di qualche riformista che ancora crede alla favola di Gesù (o Francesco) primo socialista della storia.
«Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna » (Rm 13,1-2).
«I problemi socio-economici non possono essere risolti che mediante il concorso di tutte le forme di solidarietà: solidarietà dei poveri tra loro, dei ricchi e dei poveri, dei lavoratori tra loro, degli imprenditori e dei dipendenti nell’impresa, solidarietà tra le nazioni e tra i popoli.» (Catechismo)
Capito? Ricchi e poveri restano lì, queste categorie non si mettono in discussione. Ecco in che modo la chiesa esercita una forma di controllo sociale su uomini e donne, ma soprattutto su proletari e proletarie, i primi sottomessi al padrone e le seconde sottomesse all’uomo (padre, marito, fratello) e anche al padrone.
La religione, quindi, deve essere spazzata via come ogni altro strumento di repressione borghese. La religione entra a gamba tesa nella vita delle donne, le brucia (come le streghe), le lapida, infligge loro mutilazioni orribili (infibulazione), le costringe all’ignoranza impedendo il diritto allo studio, le costringe a gravidanze estenuanti, le costringe a partorire anche in presenza di stupro o rischi di salute (in Irlanda era così fino al 2013), le costringe ad ammalarsi (vietando magari l’uso del preservativo).
Insomma, donne e religione sono nemici mortali.